Con la PSD2, Payment Service Directive 2, l’unione europea si è espressa ad inizio 2018 su una direttiva, relativa ai pagamenti digitali, che dovrà essere attuata, e per la quale ci si dovrà far trovare pronti, entro settembre di quest’anno. Quest’ultimo infatti verrà probabilmente ricordato, tra le varie cose, come l’anno dell’open banking. Per la prima volta le banche dovranno aprire le proprie API (Application Program Interface) a società appartenenti al Fintech e ad altre società di prodotti e servizi finanziari che consentirà a parti terze l’accesso ai dati di pagamento. In poche parole, con la PSD2, si vuole introdurre maggiore concorrenza sul mercato dei pagamenti, terreno per tradizione di dominio delle banche, dando maggiore apertura alle informazioni dei conti correnti bancari.
Ma quali sono i potenziali vantaggi, gli scenari e le opportunità legati alla PSD2? Beh, sicuramente un obiettivo legato a questo quadro normativo è quello di rafforzare la sicurezza dei pagamenti nell’e-commerce, e non solo, senza ostacolare la fluidità dei percorsi d’acquisto che devono rimanere senza impedimenti per i clienti finali, aprendo contemporaneamente la strada all’ingresso sul mercato di nuovi player.
Sempre in tema di sicurezza la PSD2 prevede l’utilizzo di stringenti standard per l’accesso all’Area Clienti (Internet Banking) e per la disposizione di pagamenti online e sarà obbligatoria l’Autenticazione Forte (Strong Customer Authentication). L’Autenticazione Forte, o autenticazione a due fattori, è un sistema di sicurezza che permette di identificare e autenticare in maniera univoca il cliente e l’operazione, riducendo i rischi legati all’accesso ai propri conti online e all’esecuzione di operazioni fraudolente da parte di soggetti terzi non autorizzati. Questa infatti prevede non soltanto l’inserimento di nome utente (o mail) e password, ma sarà necessario anche un secondo elemento (come un codice inviato via SMS al numero di cellulare) per confermare un pagamento online. In più, l’European Banking Authority (EBA) ha reso obbligatoria la redazione di un registro elettronico pubblico nel quale verranno elencati tutti i TTP (Third Party Provider) autorizzati ad operare servizi di pagamento in UE in ambito PSD2. In questo modo ogni consumatore potrà verificare se il Player Finanziario da autorizzare è presente nel registro e così facendo si avrà la sicurezza di fornire l’accesso ai propri dati bancari e alle operazioni di pagamento esclusivamente ad enti certificati ed effettivamente approvati a livello normativo.
Anche per i consumatori l’introduzione della PSD2 prevede una serie di vantaggi come, ad esempio, un miglioramento a livello di customer experience e l’eliminazione di qualsiasi sovrapprezzo per chi utilizza sistemi di pagamento digitale. La direttiva offre inoltre agli utenti finali maggiori opportunità di scelta anche nella facoltà di utilizzare servizi diversi da quelli proposti dalle banche, ovvero di terzi o TTP, per effettuare operazioni di pagamento, ma anche per richiedere prestiti o per effettuare investimenti.
Anche la gestione dei conti per il singolo consumatore cambierà nel senso che, se al momento si possiedono due o più conti bancari con banche diverse, si può solo esaminarli e gestirli separatamente perché i due sistemi sono incompatibili. Grazie all’Open Banking si sarà invece in grado di aggregare e gestire le carte su un’unica dashboard anche avendo due conti su banche diverse e verranno abilitati strumenti che analizzano il comportamento di spesa, trovano offerte competitive per i servizi e permettono di spostare denaro da un conto all’altro con un clic.
Infine, uno dei valori e delle sfide della PSD2, è legato alla capacità di sfruttare i dati: da quelli del cliente a quelli del contesto nel quale egli svolge le proprie operazioni e dunque ecco che i pagamenti digitali entrano di forza e di diritto nell’ambito dei Big Data. Forse e anche in questo senso il valore della nuova direttiva è nell’invito a tutti gli attori a concentrare l’attenzione sulla consapevolezza del cliente in una competizione che deve trasferire questa conoscenza e queste opportunità proprio al consumatore finale.
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