Sì è conclusa, tra gli applausi e i sorrisi e nel suggestivo contesto dell’aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma, la prima edizione dell’Innovation Festival ideata dal Gruppo BCC Iccrea. Ed è stato un successo; tra i 20 Champions arrivati all’Innovation Day tante le proposte davvero innovative e sostenibili, che hanno mostrato uno squarcio sul mondo tecnologico italiano importante e realmente proiettato verso il futuro.

Anche noi di HUDI eravamo presenti, in qualità di main sponsor e quindi partecipi della fase di scelta delle tre idee vincitrici e come voce durante la tavola rotonda, che ha dato la possibilità a sponsor ed incubatori, di scambiare opinioni e considerazioni in merito al ruolo del Fintech nello sviluppo economico e sociale del Paese e non solo.

Come HUDI, partendo proprio dal concetto stesso di innovazione tecnologica, abbiamo mostrato come dal nostro osservatorio di azienda che si occupa di IT e di supportare le aziende nel percorso di trasformazione digitale, stiamo assistendo ad un momento di crescita della domanda di innovazione tecnologica e di come questa grande accelerazione, certamente coadiuvata da questi ultimi difficili anni, non possa essere fermata, ma deve essere bensì compresa dalle aziende e portata avanti per evitare di diventare realtà obsolete che offrono servizi non più interessanti per gli utenti.

Utenti, che proprio in virtù di questa inarrestabile rivoluzione, sono diventati sempre più esigenti in termini di qualità dei servizi offerti, suscettibili rispetto ad eventuali malfunzionamenti e sempre meno fedeli ad esempio rispetto ad uno specifico brand o ad un istituto bancario se questi non soddisfano appieno e in modo personalizzato tutte le loro richieste.

Più in generale, in riferimento al mondo del Fintech e quindi alla promozione del digitale in ambito finanziario e di come questo possa contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, non si può non fare riferimento al grande ruolo che l’innovazione tecnologica gioca nel creare nuove opportunità per le aziende e nuove professioni sul mercato e dove il grande problema rimane quello di trovare persone che abbiano le giuste competenze digitali, cosa che purtroppo spesso genera un rallentamento dello sviluppo stesso delle aziende.

È bene tenere a mente che la tecnologia giocherà sempre più un ruolo centrale nella democratizzazione all’accesso di servizi e infrastrutture, con un conseguente, ma ovviamente già in atto, inevitabile impatto sociale. Pensiamo alle zone rurali italiane, dove la banca o l’ufficio postale hanno sempre rappresentato uno snodo cruciale della vita economica. Se lo sportello bancario chiude, si rende necessario permettere alle persone residenti di avere le stesse opportunità ed accesso al credito di chi abita in aree con maggiori servizi. Citiamo solo come esempio la funzione del Fintech nel crowdfunding, che ha permesso di dare vita a molti progetti che altrimenti non sarebbero stati finanziati. Con questi argomenti apriamo ad un altro aspetto importante che è l’educazione finanziaria, dove siamo ancora molto indietro e che merita un’attenzione particolare per permettere che davvero l’innovazione portata dal Fintech non sia appannaggio di pochi.

Per citare poi il tema della regolamentazione, in un contesto di profondo cambiamento è auspicabile non avere un approccio restrittivo delle norme che possa bloccare lo sviluppo di soluzioni innovative. Bisogna infatti trovare un equilibrio tra la regolamentazione e la necessità di promuovere l’innovazione rimuovendo gli ostacoli normativi che sono anche visti come tali allo sviluppo. Se quindi da un lato è corretto porre attenzione ai rischi che l’introduzione di una nuova tecnologia può portare con sé, dall’altro non si deve limitare l’evoluzione del mercato. Il dialogo tra i diversi operatori del settore, stimolato per esempio proprio dall’iniziativa dell’Innovation Festival, può portare degli assoluti vantaggi nella comprensione delle necessità specifiche del business e della regolamentazione.
È inevitabile che in un prossimo, non lontano futuro, verranno effettuate delle transazioni finanziarie nel metaverso, l’importante è capire come indirizzarle nel modo corretto per la tutela degli utenti.

Gestire i dati in modo sinergico, evitando che siano all’interno di silos come avveniva in passato, è una sfida che può consentire alle banche di conoscere meglio i propri clienti, offrire un servizio personalizzato, e avere, ad esempio, un ritorno di investimento maggiore anche nelle campagne marketing che non saranno più generalizzate, ma ben definite in base al target di riferimento. Per questo, tra i progetti che stanno riscuotendo molto interesse tra i clienti di HUDI, vi sono quelli che prevedono la realizzazione di una vista unica del cliente, la cosiddetta Customer Data Card, dove non solo sono raccolti i dati delle transazioni, ma anche, ad esempio, quante volte un determinato cliente ha avuto contatti con il customer service, il che risulta essere un importante strumento per capire il sentiment e quanto un consumatore sia soddisfatto.

Ma non solo, l’innovazione nel settore può consentire anche di andare ad acquisire nuovi clienti se vengono utilizzati in modo produttivo nuovi metodi per interagire con loro, come il concetto di omnicanalità, e quindi la capacità di creare un’interazione in tutti i touch point che oggi sono a disposizione.

Siamo quindi orgogliosi di aver fatto parte di questa prima edizione che ha dato modo a nuove idee imprenditoriali di trovare spazio e palco per la propria voce, facendoci sentire concretamente come l’Italia sia un Paese forte e pieno di iniziative all’avanguardia.

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